sabato 19 aprile 2014

L'utilizzo di una "carta dei principi fondamentali"

Nel presente paragrafo, si esaminerà un documento che i soggetti promotori - d’ora innanzi li chiameremo “soci fondatori” – farebbero bene a redigere per una migliore riuscita del progetto associativo.
Per analogia, si può immaginare che il documento in questione sia una sorta di “Costituzione” all’interno della quale sono rappresentati i valori e i principi ispiratori dell’associazione: una sorta di pietra angolare su cui “erigere” l’intero progetto associativo.
Il documento, oltre a costituire uno strumento operativo per i soci fondatori, rappresenta anche una bussola per aiutarli ad orientarsi lungo il percorso che li attende fino al momento della nascita dell’associazione. Rispetto a quanto contenuto nel documento, saranno compiute tutte le ulteriori fasi del progetto: le disposizioni che saranno inserite nello statuto, non potranno che essere in linea con i suddetti principi ispiratori.
Prevedere un siffatto documento, quindi, consente ai soci fondatori già nelle prime fasi del progetto, di chiarirsi le idee sulla “forma” da dare all’associazione, sia internamente, sia nei rapporti con l’esterno.
Più nello specifico, si tratta di indicare:

  1. la presentazione dei soci fondatori;
  2. i valori condivisi dei soci fondatori a cui si ispirerà l’associazione;
  3. le finalità dell’associazione;
  4. l’offerta dell’associazione verso i soci;
  5. la descrizione della struttura interna;
  6. i rapporti verso i terzi.
Prima di sottoporre un qualsiasi programma ai possibili futuri associati, i soci fondatori dovrebbero inserire nella Carta dei principi fondamentali una loro presentazione. Si tratta, infatti, di chiarire i loro intenti, le aspettative, le ragioni che li hanno visti convergere verso la realizzazione di un progetto associativo comune e tutto quanto sia utile a dei futuri associati per capire chi sono i loro interlocutori.
Visto, inoltre, che l’associazione nascerà attraverso l’impegno diretto dei soci fondatori, è naturale che essa si ispirerà a dei valori da questi condivisi; valori che, successivamente, saranno proposti ai futuri associati e verso i quali si richiederà la loro adesione. Pertanto, è opportuno che vengano esplicitati e discussi ampiamente: questi, li ritroveremo anche all’interno dello statuto, quando si tratterà dello sopo e finalità dell’associazione, ossia l’indicazione di ciò che si vorrebbe realizzare in comune.
Più nello specifico, si potrebbe parlare dell’offerta verso i soci: l’insieme delle attività che, a grandi linee, saranno svolte dall’associazione nella sua operatività quotidiana e che coinvolgeranno direttamente gli associati in attività varie, secondo gli indirizzi intrapresi e gli interessi dei partecipanti.
Per compiere delle azioni, l’associazione non può fare a meno di dotarsi di una struttura interna ossia individuare le cariche sociali e gli organi dell’associazione (il presidente, il segretario, il tesoriere, ecc.), dei ruoli da assegnare a taluni soggetti e l’indicazione delle modalità di funzionamento interno dell’associazione (pensiamo, ad esempio, a come si debbono svolgere le riunioni, con quale periodicità, come si prendono le decisioni, ecc.).
Infine, essendo l’associazione un ente che opera in un contesto pubblico, all’interno di una società articolata fatta di individui e altri enti (politici, religiosi, non-profit, ecc.), all’interno della Carta, dovrebbero essere indicate le modalità con cui l’associazione intende rapportarsi verso l’esterno: se è interessata ad instaurare dei rapporti di collaborazione con altre associazioni, se si rivolge ad interlocutori particolari nel panorama sociale, se intende sviluppare dei progetti a livello internazionale, ecc.
Per concludere il tema in questione, si può dire che la Carta accompagnerà l’associazione per l’intera sua esistenza: ne costituirà il presupposto e l’inizio della sua storia, il punto di partenza e il riferimento per la sua futura crescita.

Nessun commento:

Posta un commento